Accessibility Days 2025
Verso una trasformazione inclusiva dell’accessibilità digitale
Nicola Simoncelli


Si sono appena conclusi gli Accessibility Days, svoltisi il 15 e 16 maggio presso la prestigiosa sede dell’Istituto dei Ciechi di Milano. Durante le due giornate, si sono alternati incontri formativi e workshop finalizzati a chiarire il quadro normativo europeo e nazionale e a illustrare strumenti pratici per una piena attuazione dell’accessibilità digitale. Nelle sale gremite da professionisti, rappresentanti istituzionali e operatori del settore, si è discusso approfonditamente della Direttiva europea 2019/882 (European Accessibility Act) e del suo recepimento nell’ordinamento italiano attraverso il D.lgs. 82/2022; che stabilisce i requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi immessi sul mercato a partire dal 28 giugno 2025.
L’evento ha rappresentato un'importante occasione di confronto con le istituzioni per approfondire le modalità attuative della norma, che prevede l’adozione di un Codice Etico come strumento guida per un’applicazione coerente e responsabile da parte dei soggetti coinvolti. Il graduale processo di adeguamento di prodotti e servizi digitali alle esigenze di tutte le persone è stato definito una "rivoluzione gentile" nell’ambito dell’inclusione tecnologica, con l’obiettivo di generare benefici tangibili sia sul piano economico sia in termini di miglioramento della qualità della vita collettiva.
Al centro degli incontri, l’obbligo di garantire la piena accessibilità di tutti i prodotti e dei servizi digitali immessi sul mercato. È stato chiarito che, per i prodotti fisici soggetti alla Dichiarazione UE di conformità e alla marcatura CE, i requisiti di accessibilità digitale saranno inclusi tra i criteri obbligatori per l’ottenimento delle certificazioni. Come per tutti gli altri requisiti, anche gli aspetti di accessibilità digitale dovranno essere mantenuti per l’intero ciclo di vita del prodotto, al fine di mantenere la validità della conformità dichiarata. Per quanto riguarda i siti internet, sarà necessario assicurare una navigazione accessibile attraverso una progettazione inclusiva dei contenuti. L’accessibilità potrà essere infine dichiarata sulle pagine del sito da un apposito bollino.
È emerso con chiarezza che la normativa si applica in modo trasversale a tutta la filiera, inclusi fabbricanti, distributori, importatori e fornitori di servizi digitali, richiedendo a ciascun attore di garantire l’accessibilità tecnica e informativa, la fruibilità dei contenuti anche tramite tecnologie assistive, e la disponibilità di documentazione attestante il rispetto dei requisiti previsti. La vigilanza sull’attuazione degli obblighi sarà affidata all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) per quanto riguarda i servizi digitali e al Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM) per gli apparati di supporto.
È stato inoltre evidenziato il ruolo attivo delle persone tutelate dalla norma che, in caso di inadempienza, potranno presentare segnalazioni e attivare procedure antidiscriminatorie, anche di tipo collettivo, per ottenere la cessazione delle condotte non conformi. Questo meccanismo restituisce centralità all’utente finale, rafforzando l’efficacia concreta della norma e accelerando l’adeguamento dei servizi. Le segnalazioni attiveranno un sistema di verifica da parte degli organi competenti, che potranno prima richiedere l’adeguamento e, in caso di mancata ottemperanza, applicare sanzioni amministrative fino a 40.000 euro.
Tra gli esempi concreti di accessibilità su cui la normativa andrà a incidere, figura innanzitutto l’adeguamento dei siti web attualmente non compatibili con gli screen reader, per renderli fruibili anche da persone con disabilità visiva. Per quanto riguarda gli apparati connessi al digitale, un ulteriore ambito di intervento riguarda l’introduzione obbligatoria di selettori a tastiera nei dispositivi oggi basati esclusivamente su interfacce touch, come ad esempio i POS per i pagamenti elettronici. Questa misura mira a garantire un accesso più equo e inclusivo, specialmente per utenti con disabilità motorie o sensoriali, ampliando così l’usabilità di tecnologie diffuse nella vita quotidiana.
Tra gli elementi salienti dell’intero evento, va segnalata la presentazione da parte di AgID di un pacchetto di strumenti operativi a supporto dell’accessibilità, con particolare riferimento alla Misura 1.4.2 del PNRR, ovvero il Progetto Citizen Inclusion. Tra gli strumenti messi in campo per attuare la normativa figurano il White Paper sull’accessibilità digitale, frutto di un percorso partecipativo che ha coinvolto oltre 100 stakeholder; un programma di formazione online strutturato in quattro moduli tematici (accessibilità dei siti web, dei documenti digitali, delle tecnologie assistive e degli strumenti di verifica); e il Laboratorio di Accessibilità, un ambiente pensato per test, dimostrazioni e attività di co-progettazione in contesti applicativi reali.
Queste iniziative hanno rafforzato l’idea, condivisa trasversalmente nei diversi incontri, che l’accessibilità digitale non rappresenti solo un obbligo normativo, ma costituisca una leva strategica per una trasformazione tecnologica profondamente inclusiva. Il sentimento che ha attraversato l’intera manifestazione è quello di un settore in transizione, consapevole che progettare per tutti significa costruire soluzioni migliori per ciascuno.
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